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VIVERE DA SOLI: LA SOLITUDINE FA MALE AL CUORE?

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Un ampio studio canadese, durato per 5 anni, ha monitorato oltre 32.000 pazienti con una malattia coronarica stabile, in 45 paesi. Circa l’11% di questi vivevano da soli e non hanno fatto registrare un rischio maggiore di infarti, ictus, insufficienza cardiaca o morte, al contrario di come si potrebbe pensare.

Si può insinuare, infatti, che il continuo vivere soli, per una persona con malattia coronarica, la può rendere più soggetta a questi eventi, ma la ricerca ha ribaltato completamente quelle che erano le aspettative. Dallo studio, emerge che la solitudine non fa più male al cuore grazie al miglioramento dell’assistenza sanitaria ed a un migliore follow-up. Quell’11% dei partecipanti non ha dato modo di catalogare rischi maggiori rispetto alle altre persone sotto studio, che invece vivevano in compagnia. Si è notata comunque una differenza, quella tra uomini e donne che vivono individualmente, infatti, i primi hanno presentato un rischio superiore al 17% di eventi.

Si sono proposti alcuni dati non statisticamente significativi, come quello sulle donne che vivono da sole. Queste hanno un minor rischio di infarto rispetto alle donne o agli uomini che vivono insieme. “Le donne possono sviluppare capacità di autoassistenza superiori rispetto alle capacità maschili. In più socializzano in modo diverso, loro creano reti sociali più forti di quelle degli uomini, e non si basato totalmente sul supporto coniugale” spiega l’autore principale del lavoro, Sumeet Gandhi del St Michael’s Hospital e dell’Università di Toronto.

Un ulteriore dato non significativo è che i pazienti di età inferiore ai 65 anni tendono ad avere un rischio d’infarto e ictus più alto, rispetto a quelli di età superiore ai 75 anni. Gli esperti ci spiegano che le interazioni sociali dei partecipanti più giovani sono più stressanti, come la loro vita in generale, che hanno conseguenze negative nel loro comportamento sanitario. Le persone sopra i 75 anni che vivono in maniera indipendente hanno una vita relativamente più calma e soprattutto sana, così da far diminuire il rischio.

Dunque, ogni aspettativa è stata distrutta dopo questo studio: si può vivere da soli con una malattia coronarica stabile, basta assumere sempre uno stile di vita sano perché non è la solitudine che fa male al tuo cuore.

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