Cuore e Cervello: Nuove Prove del Legame tra Salute Cardiaca e Declino Cognitivo
Un recente studio svedese del Karolinska Institut evidenzia come i problemi cardiovascolari possano accelerare il declino cognitivo, suggerendo che l’assunzione prolungata di alcuni farmaci per il cuore potrebbe ridurre il rischio di demenza, anche se non tutti i medicinali mostrano questo effetto positivo.
Il Legame tra Cuore e Cervello
L’interconnessione tra salute cardiaca e cerebrale non è una scoperta recente. È noto che il benessere cardiovascolare può influire positivamente sul rallentamento del declino cognitivo, un processo progressivo che porta alla perdita di funzioni mentali e, in molti casi, allo sviluppo di demenza. Tuttavia, il nuovo studio, condotto su quasi un milione di persone (968.715, di cui 88.000 con diagnosi di demenza dopo i 70 anni), fornisce nuove evidenze: l’uso continuativo di farmaci cardiovascolari per almeno cinque anni potrebbe abbassare il rischio di demenza fino al 25%.
Cosa Ci Dicono i Dati?
I ricercatori sottolineano che non esiste un legame diretto causa-effetto tra questi farmaci e la prevenzione della demenza. Piuttosto, la presenza di patologie cardiache potrebbe rappresentare un fattore di rischio per il declino cognitivo, e alcune terapie sembrano offrire benefici per entrambi gli organi. I farmaci analizzati includono quelli per il controllo della pressione sanguigna, del colesterolo e i diuretici per l’insufficienza cardiaca. Nei pazienti che li hanno assunti per oltre cinque anni, il rischio di demenza si è ridotto tra il 4% e il 25%. Al contrario, l’uso a breve termine non ha mostrato lo stesso effetto protettivo, anzi, potrebbe aumentare il rischio.
Non Tutti i Medicinali Sono Efficaci
Non tutti i farmaci per il cuore, però, si sono dimostrati utili per il cervello. Gli antiaggreganti, ad esempio, potrebbero addirittura aumentare il rischio di demenza del 13%-25%, probabilmente a causa dei microsanguinamenti cerebrali causati dal loro effetto anticoagulante. Questo dato evidenzia quanto sia fondamentale personalizzare le terapie in base alle condizioni di ciascun paziente.
Lo Stile di Vita Conta
Sebbene questo studio rappresenti un passo avanti importante nella comprensione del legame tra salute cardiovascolare e cognitiva, restano molti punti da chiarire. I ricercatori ribadiscono l’importanza di adottare uno stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata e controllare i fattori di rischio, come pressione e colesterolo.
Conclusioni
Questo studio, pur con alcuni limiti, apre nuove prospettive nella lotta alla demenza, una condizione ancora senza cura definitiva. Approfondire il ruolo dei farmaci e identificare i trattamenti più efficaci potrebbe offrire una doppia protezione per cuore e cervello, migliorando la qualità della vita nelle fasi avanzate dell’età.