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IL BILINGUISMO FA BENE AL CERVELLO

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Ogni 21 febbraio si festeggia la Giornata Internazionale della Lingua Madre, una giornata istituita dall’Unesco nel 1999, per celebrare l’identità e la pluralità dei linguaggi nel mondo. In giornate come questa, è interessante parlare di come la conoscenza di più lingue possa portare giovamento sotto vari punti di vista. Nello specifico, studi recenti dimostrano i vantaggi che il bilinguismo può apportare a livello cerebrale. Diversi studi, infatti, hanno confermato che questa caratteristica mette in moto dei processi all’interno del cervello, che possono avere conseguenze davvero sorprendenti.

Conoscere più lingue sembrerebbe, dunque, essere un vero toccasana per il nostro cervello. Parlare quasi allo stesso modo due lingue permetterebbe un uso più efficiente delle funzioni celebrali, poiché il cervello si mantiene in allenamento e si vanno a rafforzare le capacità cognitive. Questo consente di essere avvantaggiati nella lotta contro il declino cognitivo o anche nella prevenzione di malattie degenerative del cervello come l’Alzheimer.

Uno studio canadese, pubblicato sugli “Annals of the New York Academy of Sciences”, ha cercato di dimostrare come parlare una seconda lingua, al pari di imparare a suonare uno strumento, renda il cervello più efficiente. La caratteristica in comune tra musicisti e bilingue sembrerebbe essere la capacità di usare meno risorse e aree neurali degli altri per compiere un determinato compito. Nello specifico essi mostrano una migliore “memoria di lavoro”, ossia quella parte della memoria che permette ad esempio di fare i conti a mente oppure di ricordare a memoria un numero di telefono appena letto.

Un altro studio fatto dai ricercatori del San Raffaele di Milano e pubblicato su “Proceedings of the National Academy of Sciences” giunge alla medesima conclusione. Secondo gli studiosi, Il bilinguismo sarebbe in grado di modificare la funzione cerebrale, proteggendo da alcune malattie come l’Alzheimer e la demenza senile, poiché va ad intervenire sull’attività metabolica frontale e sulla connettività tra specifiche aree del cervello, compensando i danni prodotti dalla malattia.

Lo studio fatto da Thomas Bak e i suoi colleghi all’Università di Edimburgo, in Scozia, giunge alla conclusione che imparare a parlare un’altra lingua, oltre alla propria, esercita a tal punto il cervello da aiutare a migliorare le capacità cognitive e diventare più intelligenti. Inoltre hanno scoperto che questo effetto è indipendente dall’età alla quale si impara la seconda lingua. Se alcuni degli individui coinvolti nello studio l’avevano appresa prima dei 18 anni, altri avevano iniziato a impararla solo in età più avanzata, ma l’effetto positivo del bilinguismo sul cervello è risultato presente in entrambi i casi.

I vantaggi delle persone bilingui sono, dunque, molteplici e molti sono anche di origine comportamentale. Infatti, chi conosce più lingue ha una possibilità di comunicazione più ricca e articolata, di conseguenza si presentano come persone più socievoli e disposte al colloquio, e non solo con coloro di cui comprendono il linguaggio.

In conclusione, ci sono tutte le motivazioni per precipitarsi a comprare grammatiche e dizionari di lingua, a quanto pare validi aiuti (senza controindicazioni) per proteggere il nostro cervello!

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