Home»Maternità»5 MAGGIO: QUANDO LA PRESENZA DI UN’OSTETRICA FA LA DIFFERENZA!

5 MAGGIO: QUANDO LA PRESENZA DI UN’OSTETRICA FA LA DIFFERENZA!

0
Shares
Pinterest Google+

In Italia la figura dell’ostetrica non è così valorizzata come lo è all’estero. Cerchiamo di dargli il giusto merito soprattutto oggi: nella Giornata Mondiale delle Ostetriche! Come mai questa professione, a differenza di altre, ha un proprio percorso di studi? E come mai un’ostetrica/o non è un medico o un infermiere, ma, appunto, un’ostetrica/o?

È fondamentale che il percorso formativo sia concentrato solo su l’ostetricia perché è un ruolo importantissimo durante una gravidanza, e anche dopo. Per diventare ostetrica si prende una laurea triennale in Ostetricia e un percorso formativo successivo che prevede specializzazioni di 2 anni per la “laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche”. Poi si fa richiesta per l’iscrizione all’Albo. Dopo di che si può iniziare il lavoro, classificato tra uno dei più belli al mondo. Le ostetriche non solo “fanno nascere i bambini” ma seguono le madri in tutto. Si dedicano a sostenere anche l’intera famiglia per i cambiamenti successivi al parto. Un tempo le ostetriche erano chiamate “lavatrici” e si occupavano della donna solo nel momento del parto, ma ad oggi questo lavoro si evolve continuamente.

Purtroppo in Italia non si tiene molto conto di questo ambito. Dunque in ospedale troviamo sempre più infermiere/i che fanno il lavoro da ostetriche. Queste figure le ritroviamo solo nei collegi dedicati e non nel luogo principe dell’ostetrica: la sala parto. In effetti, la sala parto è il posto in cui un’ostetrica diventa regina; dove può essere di grande aiuto per dei futuri genitori. Allontanate in gran parte da questo luogo, le ostetriche si impegnano nei corsi pre e post parto, nei corsi per neo genitori e tutti gli altri che possiamo trovare per aiutare una gravidanza. Così facendo un’ostetrica vede una coppia o una futura mamma una volta o due la settimana insieme ad altre coppie e future mamme.

Simona Sieve, presidente del Collegio Milano-Lodi-Monza-Brianza, uno dei più rappresentativi d’Italia, che riunisce 950 ostetriche, ci spiega un punto fondamentale di questo lavoro: “La frammentazione istituzionale del percorso nascita rende difficile instaurare quella “continuità assistenziale” di cui le donne e le ostetriche hanno bisogno. Dico che anche le ostetriche ne hanno bisogno in quanto la relazione è un elemento importante che dà senso al lavoro di sostegno e accompagnamento nei confronti della donna/coppia che decide di avere un bambino”. Quindi la frequenza negli incontri tra un’ostetrica e una donna in gravidanza è fondamentale per entrambe.

“Il ruolo dell’ostetrica non si limita alla sala parto ma punta a creare un rapporto di fiducia e di alleanza con le donne che dura per tantissimi anni, fino alla menopausa.” – Barbara Colombo, un’ostetrica libero professionista – “Le nostre nonne ricordano ancora il nome della loro levatrice, proprio perché si instaurava questo rapporto unico in un momento così delicato. È una relazione di profondo rispetto e, secondo me, il mio lavoro è uno dei più belli al mondo: mi dà la possibilità di creare legami che durano anche decenni e di essere con le persone in momenti magici e/o delicatissimi della loro vita come la nascita e la menopausa”. Quindi quest’oggi lo dedichiamo a loro: le ostetriche. Perché la loro presenza fa la differenza!

Previous post

4 MAGGIO: GIORNATA MONDIALE DELLA RISATA. RIDERE FA BENE! ANCHE PER FINTA

Next post

IL PORTIERE CASILLAS COLPITO DA INFARTO: SI PUÒ FARE DI PIÙ PER LA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE?