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“VIVI CON IL CUORE”: UNA CAMPAGNA DI PREVENZIONE AL FEMMINILE

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Con una stima di un decesso ogni 10 minuti, le malattie cardiovascolari e l’infarto sono tra le prime cause di morte nelle donne. Ma il vero problema sta nel fatto che sulla maggioranza di questi eventi si potrebbe attivare la prevenzione, se solo queste persone fossero consapevoli del rischio.

Quindi, con l’obiettivo di aumentare la conoscenza delle patologie cardiovascolari e incentivare le donne ad adottare strategie salva-cuore, è stato organizzato e messo in atto il convegno “Infarto e malattie cardiovascolari al femminile: come vivere con il cuore”, promosso da Abbott in collaborazione con la Società Italiana di Cardiologia.

Nel corso di questo convegno è stata presentata la campagna d’informazione “Vivi con il cuore” 2019 che riveste una duplice importanza perché favorisce sia una sensibilizzazione delle donne nei confronti delle malattie cardiovascolari, ma soprattutto sostiene il tema della “medicina di genere” il quale indaga sulle relazioni tra l’appartenenza al genere sessuale e l’efficacia delle terapie nel trattamento di determinate patologie.

Questa riforma, nata per migliorare la qualità di vita dei cittadini e per garantire la sostenibilità di un sistema sanitario universalistico, si basa su una cosa abbastanza insolita ovvero sulla “personalizzazione” delle cure. Quindi si impegna a ritagliare su misura per ciascuno, i fattori di rischio e successivamente i percorsi diagnostici.

Inoltre un’altra cosa da fare è comprendere la percezione maschile e femminile del rischio cardiovascolare. A questo ci ha pensato Eikon Strategic Consulting con un’indagine. Dopo aver preso un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 40 e i 70 anni e successivamente averlo intervistato sul tema, emerge che la vulnerabilità del cuore è prettamente maschile a differenza del tumore che viene considerato un problema femminile.

Oltre al risultato precedente grazie a questa intervista si è scoperto che la maggioranza degli intervistati vorrebbe essere più informata sui rischi cardiovascolari e sulle modalità di prevenzione. Questo soprattutto attraverso il proprio medico di base o grazie ad informazioni che si possono trovare sul web.

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