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UN FARMACO PER PREVENIRE I TUMORI, E LO ABBIAMO GIA’ IN CASA

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L’aspirina, semplice e comune farmaco da banco, capace di curare indistintamente sintomi come influenza o cefalea, sembra rivelare una nuova sorprendente azione preventiva. L’ aspirina protegge anche dal cancro. Proprio così, l’ acido acetilsalicilico infatti, non servirebbe solo a diminuire l’ infiammazione, il dolore o la temperatura in caso di febbre, ma, se assunto regolarmente, potrebbe diventare presto una delle strategie principali nella prevenzione dei tumori.

Una buona notizia non solo per chi in futuro potrebbe evitare di essere colpito dalla malattia oncologica, ma anche per chi l’ha già sperimentata. Vari studi avevano già dimostrato che i cosiddetti FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei) come l’aspirina ma anche i suoi derivati (Moment, Oki, Brufen, Nurofen, Fastum, ecc), contrastano lo sviluppo di diversi tipi di neoplasie maligne, come ad esempio quelle del colon-retto, del seno e dell’ ovaio. Ma ora sembrerebbe che l’uso regolare di aspirina sia in grado di prevenire l’insorgenza dei tumori e di combattere il cancro.

Lo dimostra lo studio frutto della collaborazione dei ricercatori dell’Università Statale di Milano, dell’Istituto Europeo di Oncologia e dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Questa ricerca finanziata da Airc e dalla Fondazione Cariplo e pubblicata sulla rivista British Journal of Cancer, ha dimostrato come la classe di farmaci FANS inibisca l’ insorgenza dei tumori, agendo con un’ attività antitumorale diversa nella cellula rispetto a quella antinfiammatoria. Questa evidenza è stata tale da spingere i tre Istituti a coordinare una ricerca comune per lo sviluppo di nuovi Fans mirati alla prevenzione neoplastica.

Un altro studio condotto dai ricercatori dell’ Università della California di Pittsburgh e San Francisco, pubblicato sul Journal of Experimental Medicine, ha inoltre dimostrato come l’aspirina possa risultare un valido strumento di difesa. Secondo i ricercatori questi farmaci da banco, così comuni e a basso costo, se assunti con regolarità per almeno sei mesi, allungano la vita dei pazienti affetti da tumori della testa e del collo inoperabili, poiché vanno ad inibire la mutazione dell’ oncogeno PIK3CA, il quale è spesso alterato in presenza della malattia.

La conclusione di tale ricerca è che i Fans sono in grado di inibire la crescita delle masse tumorali riducendo o annullando la produzione della prostaglandina E2, una molecola infiammatoria nota per essere coinvolta in diversi tipi di cancro. Il tasso di sopravvivenza a detta dei ricercatori passerebbe dal 40 al 78 percento.

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