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INTERNET MODIFICA IL CERVELLO E CI RENDE DISTRATTI: ARRIVA LA CONFERMA

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Nell’era digitale abbiamo tutti più difficoltà a concentrarci, questo perché un’ alta esposizione ad internet provoca una trasformazione del cervello e del modo in cui lavora. La conferma arriva da uno studio internazionale, pubblicato su World Psychiatry. Le conseguenze ricadono su attenzione e memoria.

A realizzare lo studio è stato un team internazionale che coinvolge diversi istituti di ricerca (Western Sydney University, Harvard University, Kings College, Oxford University e University of Manchester).

Come è stato svolto lo studio?

Gli autori hanno messo insieme i risultati di diverse ricerche nell’ambito della psicologia, psichiatria e neuroimaging. In questo modo è stato possibile confermare che internet può essere la causa di alterazioni acute e prolungate in specifiche aree cognitive.

Questo potrebbe influire sulla nostra attenzione, sui processi legati alla memoria e sulle interazioni sociali.

L’autore principale dello studio Joseph Firth dichiara che effettivamente gli alti livelli di utilizzo di internet, possono avere un grande impatto su molte funzioni del cervello. Ciò avviene perché il flusso illimitato di internet e le numerose informazioni che ci pervadono, ci portano ad avere sempre un’attenzione divisa, minando la nostra capacità di concentrazione su un singolo compito.

Questo flusso di informazioni va inoltre ad alterare le nostre capacità attenzionali, i nostri processi di memoria, la nostra percezione del mondo e di noi stessi. Anche a livello strutturale, molti lavori di neuroimaging (che valutano la struttura cerebrale in vivo), evidenziano delle modifiche della sostanza grigia corticale, nelle regioni coinvolte in queste funzioni, in tutti quei soggetti esposti a internet in modo cronico.

Alessandro Angrilli, professore di Psicobiologia e psicologia fisiologica all’Università di Padova, afferma che gli stimoli legati ad internet hanno la capacità di stimolare il sistema dopaminergico.

La dopamina è un neurotrasmettitore che fa parte del sistema di gratificazione. Pertanto tendiamo a rispondere a questi stimoli in maniera sempre più compulsiva e automatica. Saltare da un sito all’altro o andare a vedere i vari messaggi in modo continuativo, ci rende più difficile concentrarci su un singolo compito. Questa è quella che viene definita attenzione divisa.

E la memoria?

È innegabile che ad oggi ci sforziamo sempre meno di memorizzare le cose, perché i nostri dispositivi ci mettono tutto a portata di mano in modo semplice e veloce.
Questo comportamento è ormai parte di noi tanto che, anche se decidessimo di “staccare la spina” per qualche giorno, avremmo lo stesso difficoltà a concentrarci. Ciò è legato allo stimolo dopaminergico, quindi è come se ormai ne fossimo dipendenti. parliamo infatti dello stesso meccanismo alla base della dipendenza da sostanze.

Chi sono i soggetti più a rischio?

I bambini sono sicuramente più vulnerabili, questo perché non hanno le strutture cerebrali necessariamente mature. L’infanzia è il periodo in cui vanno appresi i meccanismi della concentrazione e se i più giovani vengono stimolati in modo continuativo con vari e veloci input, questo sforzo sarà ancora più difficile.

C’è da dire però che lo studio in questione è andato ad esaminare soprattutto gli effetti di internet sul cervello degli adulti. Sono quindi necessari maggiori studi per determinare gli svantaggi ma anche i benefici dell’uso di internet nei giovani.

Ci sono dei benefici?

Nonostante tutto ciò che è stato detto fin ora, internet non va comunque demonizzato. Insieme agli svantaggi ci sono anche i benefici. Gli stessi autori dello studio riconoscono che, ad oggi, non si può prescindere dalla vita online, la quale ha agevolato molte azioni quotidiane. Inoltre molte app hanno già diversi strumenti che ne limitano e regolano l’uso.

Ciò che appare fondamentale è dunque imparare a farne un uso consapevole.

 

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