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È POSSIBILE CURARE UN CUORE FERITO?

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Parlando di cuore ferito, non intendiamo far riferimento ad una ferita emotiva ma ad una ferita vera e propria dell’organo vitale. Sembra strano e quasi surreale ma degli scienziati cinesi sono riusciti a creare una super colla bio, in grado di chiudere le ferite nel cuore evitando il sanguinamento potenzialmente letale.

Di cosa si tratta più precisamente? Questo speciale idrogel si attiva con la luce e, in pochi secondi, è in grado di fermare il sanguinamento, dovuto ad un’emorragia incontrollata che può avvenire a seguito di un trauma o durante un intervento chirurgico. L’emorragia è una delle principali cause di morte e spesso è difficile chiudere queste ferite senza punti di sutura, pertanto questa scoperta potrebbe essere un grande passo in avanti.

Gli scienziati della Zhejiang University, in Cina, attraverso il loro studio intitolato “A strongly adhesive hemostatic hydrogel for the repair of arterial and heart bleeds” e pubblicato su Nature Communications, ci spiegano i dettagli di ciò che hanno creato.

Partendo dal presupposto di trovare un’alternativa ai punti di sutura per chiudere le ferite del cuore, gli esperti hanno iniziato a riflettere su soluzioni a base di gel, che però avrebbero dovuto avere delle caratteristiche imprescindibili: forte capacità di adesione al tessuto bagnato e un’importante resistenza alle alte pressioni sanguigne nonché al movimento di un cuore pulsante.

Un altro aspetto con cui hanno dovuto interfacciarsi è stato la tossicità di molti materiali, che dunque non andavano a soddisfare questi criteri. A questo punto che fare?

Il super gel bio si è rivelato la soluzione più adatta. Perché? Questo tipo di gel, progettato dagli esperti cinesi imita la composizione della matrice extracellulare, quindi una rete di proteine e altre molecole, e che si rapprende rapidamente quando viene esposto alla luce ultravioletta.

Gli esperimenti per ora sono stati effettuati su animali in laboratorio, più precisamente sui fegati di maiale e i risultati sono stati ottimi. Eseguendo procedure chirurgiche sulle cavie, gli scienziati hanno dimostrato la capacità del gel di chiudere le ferite senza necessità di punti di sutura. E non è tutto. Tre dei suini sui quali è stato sperimentato il gel sono stati monitorati per un periodo di recupero di due settimane e non è stata osservata alcuna anomalia in seguito all’intervento.

Insomma, non c’è ferita che non si possa curare!

 

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