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Annalisa Minetti perde il bambino. Cosa può provocare interruzioni spontanee della gravidanza?

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La cantante e atleta paralimpica Annalisa Minetti al terzo mese di gravidanza ha perso il bambino che attendeva. Un dolore ancora più forte, per la Minetti poiché è la seconda volta.

Annalisa Minetti al momento è comunque in ottime condizioni e ha ripreso a pieno il suo lavoro.

Nonostante il dispiacere la Minetti e suo marito Michele non intendono rinunciare al sogno di avere un figlio e la cantante ha intenzione di trasformare questo dolore in un modo per stare vicino alle donne che hanno vissuto il suo stesso dramma.

Perché accade? Cosa può provocare interruzioni spontanee della gravidanza?

Circa la metà degli aborti spontanei sono causati da anomalie cromosomiche embrionali, anche se i genitori sono geneticamente sani.
La loro diagnosi viene fatta purtroppo solo raramente, anche se al giorno d’oggi disponiamo della tecnologia per poterla fare, la diagnosi si basa sulla tecnica di ibridazione del Dna: QF-PCR, anche se nella maggior parte dei casi non si usa ancora come prassi fare la PCR sui residui abortivi, bensì solo l’esame istologico che, nella maggior parte dei casi, non fornisce spiegazioni riguardanti le cause.

Quando invece almeno uno dei due genitori è portatore di un’aberrazione cromosomica strutturale esiste la possibilità di aborto dovuto a trasmissione nell’embrione della stessa anomalia genetica del genitore. Questo è il caso del 3-6% delle coppie interessate da aborti ripetuti.

Altre cause possono essere dovute ad anomalie anatomiche dell’utero, che possono essere congenite o acquisite e potrebbero portare a ripetute interruzioni spontanee di gravidanza.

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Uno studio pubblicato dalla rivista Scientific Reports dell'australiana Deakin University ha sfatato il mito che correre possa essere un problema per la schiena. E' emerso infatti che coloro che corrono regolarmente, anche per pochi km ogni settimana, hanno una spina dorsale più sana e sono meno a rischio per quanto riguarda ernie del disco rispetto a chi è sedentario. Alla ricerca hanno partecipato 79 adulti, uomini e donne, due terzi dei quali corridori abituali, che sono stati divisi in tre gruppi sulla base delle distanze percorse (più di 50 chilometri a settimana, tra 20 e 30 e nessun esercizio). Nei corridori, indipendentemente dalla quantità di chilometri percorsi, i dischi intervertebrali sono risultati più grandi e con una maggior quantità di fluido all'interno rispetto ai sedentari. "Entrambe queste misure - sottolineano gli autori - sono indice di migliore salute, quindi si può concludere che chi corre ha una spina dorsale più in forma". In un altro esperimento i ricercatori hanno studiato dieci persone che camminavano su un tapis roulant, verificando che anche una camminata veloce, a circa sette chilometri all'ora, è sufficiente a garantire dischi più in salute. Fonte: Ansa

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