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Cellule intelligenti: gli organoidi stampati in 3D

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Organoidi da cellule: la medicina personalizzata prende forma

Il progetto Ceres, lanciato dall’Istituto Italiano di Tecnologia, rappresenta una svolta nella ricerca biomedica. Utilizzando una sofisticata tecnologia di stampa 3D, gli scienziati sono ora in grado di creare organoidi cerebrali, cioè piccole strutture composte da cellule che imitano le funzioni del cervello umano. Questi organoidi permettono di osservare con precisione il comportamento delle malattie neurologiche in un ambiente controllato e offrono la possibilità di testare nuovi farmaci su modelli biologici derivati dai singoli pazienti. Il vantaggio principale è che le terapie possono essere adattate alle caratteristiche genetiche e cellulari di ciascun individuo, aprendo la strada a una medicina veramente su misura.

Cellule staminali per organoidi senza impalcature

Uno degli aspetti più innovativi di Ceres è l’abbandono delle impalcature artificiali, tipiche della stampa 3D convenzionale. Invece di utilizzare materiali plastici o metallici, il progetto fa leva su bio-stampanti in grado di depositare strati di cellule viventi. Queste cellule vengono riprogrammate in staminali pluripotenti indotte (iPsc), capaci di trasformarsi in qualsiasi tipo di tessuto biologico. Grazie alla loro naturale capacità di organizzarsi nello spazio, le cellule formano spontaneamente strutture tridimensionali che replicano le caratteristiche dei veri organi. Questo approccio riduce la complessità dei processi ingegneristici e aumenta la fedeltà biologica degli organoidi, rendendoli uno strumento potente per la medicina sperimentale.

Innovazione sanitaria guidata dalle cellule e dagli organoidi

Ceres si inserisce in un più ampio ecosistema di ricerca e innovazione, quello dell’iniziativa D³4Health. Cofinanziata dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Università e della Ricerca, questa iniziativa riunisce 28 partner tra università, centri scientifici e imprese private, tutti impegnati nel trasformare il sistema sanitario grazie alle tecnologie digitali. L’uso degli organoidi e delle cellule personalizzate si integra con strumenti come l’intelligenza artificiale e i dispositivi indossabili, per migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura. Ceres, selezionato tra i progetti vincitori dei bandi a cascata del Politecnico di Torino, dimostra come le biotecnologie possano dialogare con la medicina digitale per offrire soluzioni più precise, efficaci e sostenibili.

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