Pfizer abbandona ricerca su Alzheimer e Parkinson
Pfizer ha annunciato l’abbandono della ricerca di medicinali contro Alzheimer e Parkinson.
Gli investimenti non sono stati sufficienti ad ottenere risultati degni di nota contro le due patologie. Per questo la società farmaceutica americana ha deciso di impegnare le proprie risorse su altri campi di ricerca.
Gli sforzi di trovare una cura all’ Alzheimer che colpisce decine di milioni di persone nel mondo sono stati costosi ma futili, ha spiegato la società. Lo stesso destino toccherà anche alla ricerca contro il Parkinson, per il quale non è stato ancora trovato un trattamento risolutivo.
La decisione di Pfizer costerà nei prossimi mesi 300 posti di lavoro nei centri di Cambridge e Andover in Massachusetts e a Groton, in Connecticut.
La casa farmaceutica ha comunque assicurato che continuerà ad investire nello sviluppo di medicine anti-dolore e contro le malattie neurologiche.
Nell’ultimo decennio, i farmaci sperimentali contro l’Alzheimer hanno ripetutamente fallito. La speranza è ora appesa a due studi su una pillola studiata da Eli Lilly e da AstraZeneca, i cui risultati dovrebbero essere resi noti ad agosto.
Gli studi di un altro farmaco di Eisai e Biogen seguiranno l’anno successivo, mentre gli esiti della ricerca su un farmaco sperimentale di Johnson & Johnson e Shionogi sono previsti nel 2023.
Si tratta in tutti i casi di farmaci che bloccano l’enzima di conversione beta-amiloide. La ricerca indica infatti che la malattia è strettamente associata a placche amiloidi e ammassi neurofibrillari riscontrati nel cervello, ma non è nota la causa prima di tale degenerazione. Attualmente i trattamenti terapeutici utilizzati offrono piccoli benefici sintomatici e possono parzialmente rallentare il decorso della patologia; anche se sono stati condotti centinaia di studi clinici per l’identificazione di un possibile trattamento per l’Alzheimer, non sono ancora stati identificati trattamenti che ne arrestino o invertano il decorso. Non prima del 2019 dovrebbe essere pronto anche lo studio di Biogen stavolta su un farmaco anticorpo.