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Tatuaggi e piercing negli adolescenti, quali i rischi e le conseguenze?

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Negli ultimi anni tatuaggi e piercing si sono diffusi molto anche tra gli adolescenti come forma di auto-espressione.

Queste pratiche non sono però senza conseguenze negative e rischi, prima tra tutti la possibilità di contrarre infezioni, c’è inoltre la probabilità che gli inchiostri raggiungano i linfonodi e ne provochino l’ingrossamento, in alcuni casi anche cronico.

Per questo motivo, l’American academy of pediatrics (Aap) ha pubblicato sulla rivista Pediatrics le prime raccomandazioni su tattoo, piercing e altre “body modifications” per adolescenti e giovani adulti.

Le linee guida forniscono una panoramica generale dei tipi e dei metodi utilizzati per eseguire le modifiche corporee.

Descrivono inoltre le possibili complicazioni mediche, anche quelle rare, che dovrebbero essere discusse con il proprio medico o pediatra in caso di ragazzi molto giovani.

In un sondaggio condotto nel 2014 su 2.700 persone, il 76% degli intervistati ha ammesso di credere che possedere un tatuaggio o un piercing abbia ridotto le loro possibilità di trovare lavoro.

Gli esperti consigliano, prima di farsi fare un tatuaggio o un piercing, di assicurarsi che lo studio scelto sia sterile, pulito ed abbia una buona reputazione. L’igiene del luogo deve essere paragonabile a quella di uno studio medico. Inoltre, il locale deve possedere i requisiti specificati nelle normative statali e gli operatori devono essere in grado di spiegare ai clienti come prendersi cura nei giorni successivi del piercing e/o tatuaggio.

I pediatri raccomandano, infine, a chi sta pensando di farsi fare un tatuaggio di assicurarsi di aver fatto tutte le vaccinazioni e di non assumere farmaci che possano comprometterne le difese immunitarie.

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