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Emergenza sangue in tutte le Regioni, a rischio interventi

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Negli ultimi due mesi tutte le regioni italiane hanno documentato carenze di sangue per le trasfusioni, a rischio terapie e interventi chirurgici.

Lo ha affermato il Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha registrato le maggiori carenze in Lazio, Abruzzo
e Basilicata.

Il 4 luglio si è registrata la carenza maggiore, con richieste inserite nel sistema per 1.130 unità, mentre le eccedenze non hanno mai superato quota 160.

Lazio, Abruzzo e Basilicata sono le Regioni che hanno
segnalato le maggiori criticità, insieme a Sicilia e Sardegna,
che hanno un fabbisogno particolarmente elevato a causa della
presenza di numerosi pazienti, soprattutto talassemici, bisognosi di sangue per le terapie.
“A rischio – sottolinea il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno – ci sono terapie salvavita, considerando ad esempio che per un paziente leucemico servono otto donatori a settimana o che le talassemie e le altre emoglobinopatie assorbono circa il 10% delle unità raccolte sul territorio nazionale, ma anche gli interventi chirurgici, se si pensa che ad esempio per un trapianto cuore-polmoni possono essere usate fino a 30-40 sacche di sangue”.
“In questi ultimi mesi in diverse occasioni – continua Liumbruno – le Regioni con capacità di produzione maggiore non sono riuscite a rispettare gli accordi programmati all’inizio dell’anno per fornire sangue a quelle con carenze croniche. È importante che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile al sistema di compensazione nazionale e che incrementino la raccolta”.

Fonte: Ansa

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